Al Museo di Possagno va in mostra la l'originale in gesso dell'opera, mutilata dai bombardamenti del 1918. Con un intervento di "reverse engineering" sono state realizzate protesi speciali reversibili
di LAURA LARCAN da www.repubblica.it/speciali/arte
POSSAGNO (Tv) - E la "Danzatrice" di Canova, mutilata dalle granate della Grande Guerra, riacquistò le braccia. Miracoli della scienza e di una tecnologia di restauro che potrebbe far discutere. Se sia giusto o no integrare una statua che la storia ci ha lasciato "ferita" in eredità, lo giudicheranno gli esperti. Noi ci limitiamo a raccontare i fatti, che hanno comunque del sensazionale nell'arte. Com'è noto, la Gipsoteca Museo Antonio Canova custodisce, per volere dello stesso artista, la statua in gesso originale della "Danzatrice con i cembali" realizzata dal Canova nel 1812 (quella su cui effettivamente lavorò Canova, affidandone poi la trasposizione in marmo ad abili collaboratori e su cui interveniva alla fine nell'intento di rappresentare "la vera carne"). La versione in marmo, ricavata dal modello in gesso, eseguita per l'ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij, è ora patrimonio inamovibile del Bode Museum di Berlino.